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Fibre Lente e Fibre Veloci

di Stefano Orazzini

Un vecchio adagio del ciclismo dice che per andar forte “ci vogliono le gambe”, le teorie moderne lo confermano e più precisamente affermano che ci vogliono i “muscoli delle gambe”. Non basta infatti ad un ciclista avere un ottimo consumo di ossigeno e una soglia anaerobica elevata per primeggiare, serve anche una strutturale muscolare specifica.

Le fibre muscolari non sono tutte uguali: un’analisi al microscopio rivela che alcune di esse hanno un’elevata capacità di produrre energia per via aerobica e altre invece per via anaerobica, alcune si affaticano facilmente altre no; ciò è dovuto ad una diversa distribuzione degli enzimi del meccanismo aerobico (SDH) e anaerobico (PFK), microscopiche unità che partecipano alla liberazione dell’energia per le contrazioni.

Gli studi fin qui effettuati hanno permesso di generare una classificazione delle fibre muscolari a seconda delle loro caratteristiche. Si individuano due gruppi principali:

le Fibre Lente (Slow Twitch ST o fibre rosse o tipo I)
le Fibre Veloci (Fast Twitch FT o fibre bianche o tipo II)

Vediamone le caratteristiche principali:

Fibre Lente (I)
capacità elevata di produrre energia per via aerobica
bassa potenza espressa
ottima resistenza all’affaticamento

Fibre Veloci (II)
capacità elevata di produrre energia per via anaerobica
elevata potenza espressa
scarsa resistenza all’affaticamento

La distribuzione percentuale del tipo di fibra nella struttura muscolare dipende esclusivamente da fattori genetici e un tipo di fibra non può essere convertito nell’altro. Pertanto l’ allenamento ne migliora l’efficienza ma non ne cambia la tipologia: un fibra lenta rimarrà comunque lenta anche se sollecitata con lavori di rapidità.

Esiste comunque nel tipo II una differenziazione che individua due tipologie di fibre veloci: le fibre IIb essenzialmente anaerobiche con le caratteristiche sopra descritte, e le fibre IIa che invece presentano caratteristiche aerobiche moderatamente più marcate.

Fibre Veloci (IIa)
capacità buona di produrre energia per via anaerobica e discreta per via aerobica
buona potenza espressa
discreta resistenza all’affaticamento
trasformabile nel tipo IIb con allenamenti anaerobici e viceversa

I due sottotipi di Fibre Veloci hanno la capacità di migliorare relativamente il rendimento aerobico o anaerobico attraverso le sollecitazioni dell’allenamento; in poche parole una fibra del tipo IIa è in grado di trasformarsi nel tipo IIb e viceversa.

Da studi effettuati su un campione di individui la distribuzione tra i tipi I e II nella struttura muscolare sembra far prevalere le fibre veloci (60-50%) su quelle lente (50-40%). Il ciclismo, inteso come prova su strada della durata superiore alle ¾ ore, è uno sport che richiede una produzione di energia di origine aerobica per la quasi totalità (95-98% aerobico - 2-5% anaerobico).

Appare quindi lampante che, un individuo dotato di un’alta percentuale di fibre lente (meccanismo aerobico prevalente), abbia un rendimento migliore.

A conferma di ciò, uno studio effettuato su un campione di ciclisti elite, ha evidenziato che il valore medio di fibre lente sul totale della struttura muscolare è del 71%, valore che dimostra il legame tra alto rendimento nel ciclismo e alta percentuale di fibre lente.


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