Tecnica

Speciale Telaio e Misure

di Stefano Orazzini

DISTANZA E SCARTO SELLA-MANUBRIO #1

La distanza sella-manubrio è la distanza orizzontale che intercorre tra le proiezioni del centro anatomico di sella (S) e del centro della piega manubrio (J) all'altezza del suo innesto con il collarino dell'attacco manubrio (figura 19: segmento B'D).

Lo scarto sella-manubrio è il "dislivello" che intercorre tra la sella e il manubrio ed in particolare tra il centro anatomico di sella (S) e il centro della piega manubrio (J) all'altezza del suo innesto con il collarino dell'attacco manubrio. (figura 19: segmento SE).

La distanza sella-manubrio sta in stretta relazione con la lunghezza del tronco, del tubo orizzontale, dell'attacco manubrio e con le caratteristiche di elasticità muscolare e mobilità articolare del ciclista, in particolare della colonna vertebrale.

Lo scarto sella-manubrio invece è legato alla lunghezza delle braccia, alle esigenze aerodinamiche o di comfort e le qualità individuali di mobilità articolare della colonna vertebrale.

Entrambe le misure sono poi dipendenti dalle quote di altezza sella e inclinazione del tubo piantone, è opportuno infatti conoscere preventivamente queste quote per operare le giuste regolazioni sul posizionamento del tronco e degli arti superiori.

E' bene premettere che non esiste una regola universale per il posizionamento del busto, ma una serie di accorgimenti che aiutano a trovare l'assetto ideale.

Per la distanza sella-manubrio le indicazioni della letteratura internazionale offrono qualche spunto interessante. Tre sono i metodi pratici che vanno per la maggiore: il metodo del "filo a piombo", il metodo della "vista sul mozzo anteriore" e il metodo dello "sfioramento ginocchio-gomito".

Il metodo del filo a piombo consiglia al ciclista di posizionare il centro del collarino dell'attacco manubrio 2/3 cm dietro alla perpendicolare che cade dai suoi occhi, con il ciclista che assume una posizione sul manubrio nella parte bassa e più avanzata dell'impugnatura e con la testa reclinata in avanti di 45° rispetto all'orizzontale.

Il metodo della vista sul mozzo anteriore è simile e di più facile applicazione. In pratica consiste nel posizionare il ciclista con le mani sulla parte bassa e più avanzata dell'impugnatura e, facendolo osservare la ruota anteriore deve poter vedere "scomparire" il mozzo anteriore dietro la parte alta della piega del manubrio.

Il metodo dello sfioramento gomito-ginocchio consiste invece nel posizionare il ciclista sempre con le mani sulla parte bassa e avanzata dell'impugnatura della curva manubrio e, con i gomiti leggermente piegati, compiendo una rivoluzione completa dei pedali, il ginocchio non deve toccare il gomito ma solo sfiorarlo di pochissimi centimetri.

In linea di massima questi consigli sono ottimi per non compiere errori grossolani, va aggiunto però che esistono altri accorgimenti molto individuali che esulano da questi criteri e che possono far cambiare in maniera decisiva l'assetto della parte superiore del corpo.

Il fatto di non avere una colonna vertebrale particolarmente mobile, specialmente nel tratto lombo-sacrale, limita fortemente la capacità di incurvarsi alla ricerca di una posizione orizzontale e molto allungata; lo stesso vale per chi ha problemi di adipe nella parte bassa del ventre (la cosiddetta "pancetta") con una limitata capacità di piegarsi in avanti; oppure per chi opta per un telaio molto seduto, può trovare dei problemi ad assumere una posizione troppo piegata in avanti a causa dell'angolo molto chiuso che si viene a creare tra gli arti inferiori e il tronco.

A questo proposito infatti un'inclinazione "verticalizzata" del piantone giova al mantenimento della posizione orizzontale dal momento che l'angolo formato dagli arti inferiori e dal tronco è più ampio e risulta più facile da tenere.

Il problema che si pone in questo caso è invece di distribuzione del peso corporeo sul mezzo, poiché una sella troppo avanzata fa avanzare anche la posizione del busto, con conseguente spostamento del baricentro del complesso ciclista più bici sulla parte anteriore del mezzo, con il rischio di difficoltà di guidabilità in discesa a causa dello scarso peso che grava sulla ruota motrice.

Una raccomandazione: non allungate troppo l'attacco sopra la ruota anteriore, altrimenti la guidabilità del mezzo diverrebbe davvero precaria e c'è il rischio in caso di frenata di ... ribaltarsi.

Il collarino dell'attacco manubrio deve quindi posizionarsi almeno 3/4 cm dietro la perpendicolare del mozzo anteriore.

Pagine: << [ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 ] >>

Motore di Ricerca



Facebook e Twitter

Popular Links

Categorie

Calcolatori on Line