Tecnica

L'Aerodinamica nel Ciclismo: la Posizione

di Stefano Orazzini

Negli interventi precedenti abbiamo trattato il tema dell'aerodinamica, soffermandoci prima sul calcolo empirico del cx, poi sui sistemi per diminuire la resistenza dell'aria analizzando i vantaggi della "scia".

Sfortunatamente non sempre abbiamo l'opportunità di pedalare in mezzo ad un gruppo di ciclisti per sfruttarne la scia e quando si è soli contro il vento diventa tutto molto più difficile ed ogni ciclista farebbe carte false per fare meno fatica.

Le armi a disposizione per combattere la resistenza dell'aria sono due: la posizione in sella e gli accorgimenti aerodinamici. Entrambe agiscono sul cx e più precisamente sui valori dell'area frontale (a) e del coefficiente aerodinamico (Cd) .

Ottenere una buona efficienza aerodinamica significa minimizzare i valori di area frontale e coefficiente aerodinamico.

Per fare un esempio pratico su cosa significhi agire sull'area frontale o sul coefficiente aerodinamico, immaginiamo di percorrere un tratto di strada in pianura con le mani sulla parte alta del manubrio; una diminuzione dell'area frontale comporta una migliore penetrazione aerodinamica e quindi maggiore velocità a parità di potenza.

Per fare in modo che questo accada, sposteremo la presa sulla curva manubrio sulla parte bassa e assumeremo di conseguenza una posizione del busto più "orizzontale"; vista frontalmente questa posizione occuperà meno superficie e avremo ottenuto un'area frontale minore con i benefici che comporta.

Proviamo adesso a modificare il coefficiente aerodinamico lasciando invariata l'area frontale; mantenendo la stessa posizione in sella. Possiamo modificare il coefficiente aerodinamico adottando un telaio o una coppia di ruote dotate di una penetrazione aerodinamica migliore che crei meno turbolenze, oppure potremo assumere una posizione delle braccia aerodinamicamente migliore senza peraltro variare il valore dell'area frontale.

Naturalmente combinando gli effetti della diminuzione di entrambi i coefficienti (a e Cd) il cx ne risentirà positivamente e di riflesso la velocità, a parità di potenza, aumenterà.

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